Sistema proporzionale che dovrebbe però garantire il bipolarismo, con doppio turno eventuale, premio di maggioranza e liste bloccate. Queste le più importanti caratteristiche del testo base della legge elettorale che approderà in commissione Affari Costituzionali.
NIENTE PREFERENZA – Anche questa legge elettorale non consentirà ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti in Parlamento. I seggi infatti verranno distribuiti con collegi plurinominali, che assegneranno da un minimo di tre ad un massimo di sei seggi con un sistema proporzionale su base nazionale. I partiti presenteranno una lista di nomi bloccati con una equilibrio di genere, 50% uomini e 50% donne.
IL PREMIO DI MAGGIORANZA – Alla lista o coalizione che ottiene il maggior numero di voti e raggiunge almeno il 37% delle preferenze, viene assegnato un premio di maggioranza del 18%, comunque non oltre 340
BALLOTTAGGIO – Nell’ipotesi in cui nessuno raggiunga il 35% dei voti, si svolge un secondo turno “alla francese” fra le due liste o coalizioni di liste che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Chi vince il ballottaggio, prende 327 seggi. I restanti 290 vengono divisi proporzionalmente tra gli altri. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti.
SOGLIE DI SBARRAMENTO – Dopo varie trattative tra i partiti, è stata abbassata dal 5% al 4,5 la soglia di sbarramento per consentire ai partiti all’interno di liste di coalizione di ottenere seggi alla Camera. Inoltre, le altre soglie per accedere alla Camera sono quella del 12% per le coalizioni e dell’8% per le liste non coalizzate. Previsto inoltre una soglie ulteriore per garantire i partiti radicati soltanto su una parte del territorio, questi potranno raggiungere il Parlamento se otterranno l’8% in almeno tre regioni.
ABOLIZIONE SENATO – Il Senato non sarà più organo elettivo ma sarà composto dai rappresentanti degli enti locali e non avrà funzioni legislative. Tuttavia, l’Italicum prevederà una ‘clausola di salvaguardia’ che rende applicabile la legge elettorale anche al Senato, se nel frattempo non verrà approvata la Legge costituzionale. Eventualmente, cambierà la grandezza delle circoscrizioni, dal momento che il numero degli elettori per il Senato è minore (si vota dai 25 anni in poi).
11 Febbraio 2014