Il Tar Veneto, di Venezia, con sentenza n. 1749 del 2022, ha fatto chiarezza sul termine per impugnare l’aggiudicazione in caso di accesso all’offerta tecnica.
Il Collegio ha evidenziato che per l’impugnazione dell’aggiudicazione è prevista la dilazione temporale fino al momento in cui è consentito l’accesso, qualora i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l’offerta dell’aggiudicatario, e l’istanza di accesso agli atti deve essere tempestivamente formulata.
Nelle procedure di evidenza pubblica, la dilazione del termine di impugnazione si applica solo in presenza di comportamenti tardivi e/o ostruzionistici da parte della stazione appaltante in riferimento all’istanza d’accesso, mentre il concorrente non può posticipare a suo gradimento il termine ultimo per l’impugnazione dell’aggiudicazione, con il rinvio nel tempo dell’istanza di accesso agli atti di gara (si v. Cons. St. ad. plen., n. 12 del 2020).
Cionondimeno deve essere permesso al concorrente un congruo termine per poter chieder l’accesso, eguale a quello assegnato all’amministrazione per consentirlo («immediatamente e comunque entro quindici giorni»: art. 76, comma 2, del d. lgs. n. 50 del 2016).
Di conseguenza, il ricorso deve essere notificato entro il trentesimo giorno dalla piena conoscenza dell’aggiudicazione della gara, salvo l’esercizio del diritto di accesso: esercizio che deve comunque intervenire entro il termine di quindici giorni dallo stesso dies a quo e che, se tempestivo, comporta la non decorrenza del termine di impugnazione di trenta giorni fino a che l’accesso non sia stato consentito.